Appunti vari
di Carlo Cicerano
Corollario: buoni e scarsi
Per comprendere bene la bolina ed affrontarla al meglio occorre conoscere anche questa parte teorica.
Gli scarsi e i buoni possono essere dovuti o ad una variazione dell'intensità del vento (+ vento quindi buono, - vento quindi scarso) e quindi riguardano il vento apparente, oppure ad una variazione della direzione del vento e, in quest'ultimo caso dobbiamo capire se dipende da qualche cosa di fisico (punte di terra, palazzi alti, navi ormeggiate,...) oppure da una vera e propria rotazione del vento. In questo secondo caso occorre individuare altre due sub categorie: se siamo in presenza di un salto oscillante o di un salto presistente. Nel primo caso occorre individuare "la fase" di oscillazione (il tempo che occorre perchè il vento ritorni nella sua direzione iniziale) e quindi virare "a tempo" in modo da essere sempre "in fase sul buono". Nel caso di un salto persistente è più semplice: ovviamente e banalmente, un salto persistente cambia le laylines e, generalmente, sarà meglio navigare prima sul bordo "lungo". Ovviamente e in nessun altro caso conviene MAI arrivare in layline prima di 5-6 lunghezze dalla boa.
Penalità
E' da considerare come nel nuovo regolamento isaf 2005/8 le penalità a prima vista sembrano aver mantenuto la stessa norma, sostituendo la dicitura riferita ai gradi con giro comprendente sempre la serie di 1 o 2 virate e abbattute, a ben guardare però vi è una semplificazione perchè si ovvia in determinate situazioni al dover compiere effettivamente i 360°.
Un esempio è il compimento di una penalità dopo il passaggio di una boa che dalla bolina fa passare al lasco o poppa.
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Timone Neutro
Va precisato che la barca va regolata in modo che risulti neutra al timone, in teoria questo è vero, ma ci sono fior di campioni che preferiscono avere la barca con una leggera tendenza orziera, ciò al fine di "sentire" meglio la barca stessa nelle diverse
condizioni.
Con poco vento
Per favorire lo scorrimento della barca e lasciare una scia il più possibile pulita e libera da turbolenze, è opportuno avanzare con il peso in barca, con l'unico limite dell'albero, che per quasi tutte le classi rappresenta un limite invalicabile a causa delle regole di classe. In questo modo la scia crea meno vortici, che attenuano la velocità della barca, perchè la trattengono.
Quindi riepilogando avanzare con il peso, sollevare la poppa della barca, controllare la pulizia della scia, e filare il più velocemente possibile verso la boa.
La vela deve essere portata in modo che mantenga il più possibile la sua forma naturale, per cui in caso di poco vento, si farà prima di tutto sbandare la barca sottovento, in modo che le stesse vele risultimo gonfie anche senza vento, così da poter produrre un minimo di flusso sulla superficie delle stesse.
Le vele andranno regolate in modo tale da risultare abbastanza grasse, così per chi ha un albero regolabile, poca preflessione dell'albero, ghinda non troppo cazzata, crocette il più possibile aperte, base lasca, cunningam lasco o a segno( a volte conta anche la preferenza personale).
Per imbarcazioni tipo il laser questo ragionamento non vale, in quanto il principio ispiratore è un'altro, ovvero quello di esporre più tela possibile al pur minimo vento. Per cui il vang andrà comunque cazzato a ferro in modo da unire i due bozzelli posteriori, eventualmente lascare la scotta lateralmente di 5/10 cm, la base sarà lascata di un palmo, mentre il cunningam sarà a segno.
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